Le origini dello Shih Tzu


Le origini dello Shih Tzu pare risalgano al IX secolo a.C., in Asia Minore esistevano 2 tipi di cani tibetani: uno di tipo lupino a pelo raso di taglia media e uno molto più grande a pelo lungo che è tutt'ora esistente, il Mastink tibetano. Quest'ultimo veniva impiegato per la pastorizia. Purtroppo non conosciamo con esattezza la vera origine dello Shih Tzu, ma considerando le razze simili oggi esistenti di origine cinese o tibetana possiamo supporre che provengano dallo stesso ceppo genetico. E' difficile pensare che esistessero allevamenti separati è probabile invece che ci siano state evoluzioni diverse dello stesso ceppo a seconda del luogo dove si trovavano. La divisione attuale e stata piuttosto opera della cinofilia ufficiale è evidente che esistono fin troppe analogie tra lo Shih Tzu ed i suoi cugini come il Lhasa Apso, il Tibetan Terrier, il Tibetan Spaniel, il Pechinese ed il Carlino.    Antichi manoscritti parlano di cani tibetani esportati in Cina, quasi sicuramente si trattava di Lhasa Apso, che per tradizione dovevano essere di sesso maschile. E' possibile quindi che a causa della mancanza di fattrici siano stati accoppiati con femmine di pechinese. Un' altra ipotesi sostiene che la razza sia prima stara fissata in Tibet e poi introdotta in Cina, certo è che i primi importatori e selezionatori della razza non trovarono un patrimonio genetico fissato infatti nelle stesse cucciolate vi erano soggetti tipici mentre altri erano molto lontani dallo standard. La poca conoscenza della razza è causata anche dal fatto che nella civiltà tibetana non ci siano testi che possano testimoniare la presenza dello Shih Tzu al fine di poter chiarire le sue origini.

Personalmente penso che lo Shih Tzu non sia altro che un Lhasa Apso "modificato" dai cinesi.  Possiamo suddividere in tre epoche la storia dello Shih Tzu: La tibetana, la cinese e la moderna.  In quella tibetana erano presenti due varietà di Shih Tzu, una aveva il pelo lungo ed era alta sugli arti, un po come un Tibetan Terrier, mentre della seconda facevano parte cani più bassi, con arti tendenzialmente arcuati. 

Essendo dei cani molto sensibili ed intelligenti, in Tibet venivano allevati come cani da compagnia o da avvertimento, in quanto avvisavano il padrone al minimo pericolo ed erano un ottimo supporto per i mastini tibetani.  In epoca cinese gli Shih Tzu venivano allevati nel palazzo imperiale e riceverne uno in regalo significava entrare nelle grazie dell imperatore.  Molti sono gli affreschi di quest epoca che raffigurano il cane leone, dalle caratteristiche orecchie pendenti e coda portata ripiegata sul dorso.  Gli Shih Tzu come anche i carlini ed i pechinesi, erano definiti "le perle dell' imperatore". A palazzo esistevano soggetti di vari colori ma il preferito dell imperatrice era l'unicolore oro, che meglio simboleggiava il cane leone. Le testimonianze arrivarono con le prime importazioni negli anni 20; ad opera dei molti viaggiatori che si recarono in Tibet. Questi deliziosi cagnolini venivano chiamati inizialmente "Apso" nome che racchiudeva una serie di razze con caratteristiche simili, a pelo lungo generalmente bianco con macchie nere, grigie o sabbia, talvolta completamente oro nero o grigio scuro. Esistevano principalmente 2 tipi uno molossoide più simile all'attuale Shih Tzu, l' altro più somigliante all' attuale Lhasa Apso.

 

Attualmente in Cina queste razze non esistono più, mentre in Tibet soprattutto nella capitale Lhasa è possibile acquistare dei soggetti da esportazione ad un basso costo ma di scarsa bellezza rispetto a quelli europei.  Il popolo dei tibetani tutt'ora conserva la tradizione che donare un cagnolino di questi sia di buon augurio.

 

Nella selezione dei cani di piccola taglia, i cinesi tendevano a ridurli, ne allevavano di talmente piccoli da poter stare nelle maniche del kimono. Presso la corte cinese si allevava una razza piccolissima originaria della Manciuria. Il suo nome era Ha-pa che letteralmente significa "sotto il tavoli". Considerando il fatto che i tavoli cinesi sono bassissimi, doveva trattarsi  di un esserino davvero minuscolo. Questo cane pare abbia avuto grande importanza, poichè incrociato con le altre razze e servito a ridurre le taglie. Purtroppo però non si hanno notizie di questa razza su pensa che sia estinta dopo la rivoluzione cinese.

Alla corte cinese vigeva l' usanza  di tosare i piccoli cani nella parte posteriore (dal garrese alle natiche) al fine di aumentare la somiglianza con il leone.  Il colore preferito era ovviamente l'oro intenso, ma c'era la credenza che anche i cani pezzati fossero di buon auspicio per le famiglie che li possedevano. A seconda poi di come erano disposte le macchie potevano portare onore o fortuna; già da allora era molto apprezzata la fiamma bianca tra gli occhi che loro chiamavano "cerchio d'argento scintillante".